Il cinema è bello, il cinema è emozione, il cinema è sensazione…ma il cinema sono anche gli attori!
Ed è per questo che al CIRCOLO Virtuoso Bukó, di tanto in tanto, vogliamo proporre il cinema d’autore o, in alternativa, il cinema d’attore.
Per il mese di Ottobre vi proponiamo e vi propiniamo una scelta relativa all’attore fulcro della rassegna che potrà suscitare interesse, curiosità, piacere nella riscoperta o semplicemente nella visione reiterata.
PITT STOP è una rassegna in cui Brad Pitt sarà messo alla gogna pubblica per essere apprezzato o criticato, è una rassegna in cui ci si affaccerà nelle realtà in cui l’attore dell’Oklahoma cambia faccia, ruolo e stili interpretativi.
I film scelti per i cinque Martedì del mese di Ottobre sono i seguenti:
– Martedì 01 Ottobre => L’esercito delle dodici scimmie
Nel 2035 la gente vive un’altra dimensione. Miliardi di esseri umani si sono estinti a causa di un virus mortale che ha infettato il mondo: l’ha scoperto il virologo Leland Goines, premio Nobel. La superficie della Terra è diventata inabitabile; i pochi superstiti vivono nelle viscere di quella che fu Philadelphia, con il virologo e la sua équipe di gelidi scienziati ed un gruppo di prigionieri. Fra costoro vi è James Cole, che viene scelto ed equipaggiato per spedirlo in quella metropoli, all’indietro nel tempo a raccogliere informazioni. Cole sbuca nelle strade nevose di una città terrificante pressoché morta, dove passeggiano le fiere e i rarissimi relitti umani. Lo spirito e le forze di Cole (il riluttante “volontario”) non sono però esauriti. Preso per pazzo (e forse lo è, ridotto tale dalla convivenza con gente folle, tra cui soprattutto Jeffrey, il giovane figlio di Leland, che lo ha fatto internare): ha intuizioni acute (pensa che il destino degli uomini sia ormai decretato per sempre) però si aggrappa ad un brandello di memoria infantile: la visione di un aeroporto, dove un bimbetto assiste ad una sparatoria. Incontrata ora una psichiatra, Kathryn Railly, questa lo assiste e Cole se ne innamora. Per il “volontario” il problema è di cercare indizi ed informazioni sulla tragedia mondiale che ha colpito chi allora era vivo con l’epidemia del virus, di decifrare quella immagine infantile e, infine, di lottare contro il malvagio e folle Jeffrey, messosi a capo dell’esercito delle 12 scimmie.
– Martedì 08 Ottobre => The Snatch
Durante il suo viaggio a New York per consegnare un gigantesco diamante al boss mafioso Avi, il ladro e corriere di preziosi Frank “Quattrodita” passa per Londra per piazzare pietre più piccole presso il cugino del suo capo Doug “La Zucca”. Fa una puntata su un incontro di boxe illegale e si trova in un bel pasticcio… Tranelli, doppi giochi, imboscate, si susseguono in un clima un po’ drammatico e molto farsesco.
– Martedì 15 Ottobre => Il curioso caso di Benjamin Button
Benjamin Button nasce il giorno della fine della prima guerra mondiale, è un bimbo in fasce ma ha la salute di un novantenne: artrite, cataratta, sordità. Dovrebbe morire il giorno dopo e invece più passa il tempo più ringiovanisce. La sua è una vita al contrario che attraversa il Novecento americano sempre alla ricerca del primo e unico amore, una donna molto più emancipata, libera e in linea con il suo tempo di lui. L’unico momento in cui si potranno trovare sarà all’incrociarsi delle loro età: “Mi amerai ancora quando sarò vecchia?”, chiede lei. “E tu mi amerai ancora quando avrò l’acne?” risponde lui.
Fincher sceglie di narrare una storia con un espediente classico: a partire dalla modernità, attraverso le memorie di un diario letto alla protagonista ormai anziana e in punto di morte. Fotografa tutto virando verso il seppia e opta per la calligrafia spinta, cosa che ovatta il racconto con l’indulgenza e il fascino di cui sono dotati i ricordi. Il risultato è un’agiografia del passato che vince sul presente (New Orleans ieri e oggi con Katrina alle porte), una prospettiva a ritroso indulgente e favolistica sugli Stati Uniti che non affronta nessun tema davvero e che, cosa bene più grave, manca di emozionare con sincerità.
Benjamin Button ringiovanisce invece di invecchiare ma questo non ha nessun effetto sulla trama nè tantomeno serve a dare una visione particolare degli eventi in cui è coinvolto o della società in cui è inserito, come avveniva invece con la stupidità di Forrest Gump (il paragone inaffrontabile con l’opera di Zemeckis sorge spontaneo data la sostanziale identità della struttura della storia).
Il curioso caso di Benjamin Button sembra chiedersi unicamente “Come si comporterebbe un vecchio con la testa di un bambino? E come un giovane con l’esperienza di un vecchio?”, tentando di conseguenza una riflessione sulla morte e sulle possibilità di sfruttare al massimo la propria vita. “Non sai mai cosa c’è in serbo per te” ripete a Benjamin la madre adottiva, evitando accuratamente di citare scatole di cioccolatini.
Gigantesco il lavoro fatto sull’invecchiamento e il ringiovanimento digitali di Brad Pitt, entrambi ottenuti sperimentando una tecnica innovativa di motion capture. Il risultato è evidente: in ogni caso il personaggio è sempre lui, Brad Pitt, anche quando gli somiglia veramente poco. Meno celebrata invece Cate Blanchett che, invecchiata e ringiovanita anch’essa per esigenze di copione, supplisce alla frequente mancanza di digitale con la solita prestazione fuori da ogni ordinarietà.
– Martedì 22 Ottobre => Fight Club
Picchiarsi per stare meglio: questo l’assunto del film. Dopo il successo, in parte inaspettato, di Seven, Fincher ripercorre e perfeziona la violenza. Pitt è semplicemente il diavolo: forte, astuto, bello e violento. Norton ne rimane sedotto. Nota di costume sulla pratica di scaricamento delle tensioni con scarico di pugni. Machismo imperante. Suggestioni da palestra di pugilato. Ideologia atta a suscitare polemiche. Ben diretto e ben interpretato.
– Martedì 29 Ottobre => Seven
Sette i peccati capitali, sette gli omicidi che uno psicopatico programma, corredati da torture efferate. Comincia con la gola e l’avarizia, continua con l’accidia. L’ultimo è la lussuria, ma l’intervento di due investigatori, uno anziano e nero, l’altro giovane e bianco, lo obbliga a modificare il piano. Tra i tanti meriti della sceneggiatura di Andrew Kevin Walker c’è anche quello di aver modificato gli stereotipi della coppia bianco-nero approfondendo i personaggi a livello psicologico e legandoli ai temi principali del film: la presenza del Male nel mondo e l’indifferenza di fronte alla caduta dei valori. Un film dal taglio espressionista (fotografia di Darius Khondji; musica di Howard Shore), ambientato in una città senza nome, ricco di citazioni letterarie che ne sono la minacciosa struttura e senza una scena di violenza, di cui sono visibili soltanto le conseguenze. Un bel cast in cui si distingue K. Spacey nel tragico epilogo.
L’appuntamento è quindi tutti i Martedì del mese di Ottobre con PITT STOP.
Proiezione a partire dalle ore 21.30!!!
Si ringrazia Marco Marotti per aver contribuito alla realizzazione della rassegna con l’illuminante frase “Bradd Pitt e ij manteng’ a scal’!”
NON MANCATE!