Soffrite di ansia nella vita?
Avete qualche problema cardiaco?
Volete una botta di adrenalina inaspettata?
O ancora..sentite il desiderio di uno scossone di tensione messo dinanzi ai vostri occhi in uno schermo ma che sembra essere tanto vicino a voi come l’alito dello spettatore seduto dietro di voi?
“Elettrocardiografo” è la rassegna cinematografica che fa per voi!
Elettrocardiografo è la rassegna che misurerà la vostra resistenza alla tensione, all’ansia, alla paura.
Tre thriller scelti per creare tensione e per mettere a dura prova la nostra noiosa vita del Martedì sera.
Anche se la birra può scendere male, anche se il panino può restare a metà tra stomaco e gola, anche se un movimento del nostro vicino di posto potrà sembrare qualcosa di terrificante, venite a scoprire questi film dalle caratteristiche inusuali, dai tratti originali, dalla sceneggiatura di tutto rispetto e dalla regia superba.
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– 11 Marzo 2014 => Rosemary’s baby – Nastro Rosso a Parigi(USA – 1968), un film di Roman Polanski. Con Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sidney Blackmer, Maurice Evans.
Trama: Rosemary Woodhouse (Farrow) sospetta una congiura demoniaca contro la creatura che porta in grembo, organizzata con la complicità del marito attore (Cassavetes) dagli arzilli Castevet (Gordon e Blackmer), coinquilini-stregoni mimetizzati negli abiti della borghesia di New York. Realtà o psicosi? Il polacco R. Polanski _ al suo 1° film made in USA dopo 3 britannici _ affascinato dal senso di mistero che serpeggia nel romanzo di Ira Levin, ne cava un memorabile esempio di cinema della minaccia e ripropone il tema dell’ambiguità fino a farne la struttura portante della narrazione. È “un incubo cinematografico dove la possibilità di orientarsi tra fantastico e reale è persa sempre, mentre resta a dominare la scena la sensazione di angoscia ridotta al grado zero e perciò ancor più inquietante” (S. Rulli). Oscar per R. Gordon. Prodotto da William Castle per la Paramount, nel 1976 ebbe un seguito TV di nessun interesse.
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– 18 Marzo 2014 => Shining (USA – 1980), un film di Stanley Kubrick. Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson.
Trama: Dal romanzo (1977) di Stephen King: sotto l’influenza malefica dell’Overlook Hotel sulle Montagne Rocciose dove s’è installato come guardiano d’inverno con moglie e figlio, Jack Torrence sprofonda in una progressiva schizofrenica follia che lo spinge a minacciare di morte i suoi cari. Più che un film dell’orrore e del terrore, è un thriller fantastico di parapsicologia che precisa, dopo 2001: odissea nello spazio e Arancia meccanica, la filosofia di S. Kubrick. L’aneddotica di S. King diventa fiaba e rilettura di un mito, di molti miti, da quello di Saturno a quello di Teseo e del Minotauro, per non parlare del tema dell’Edipo. Il prodigioso brio tecnico-espressivo è al servizio di un discorso sul mondo, sulla società e sulla storia. Totalmente pessimista, Kubrick nega e fugge la storia, ma affronta l’utopia riaffermando che le radici del male sono nell’uomo, animale sociale, ma non negando, anzi esaltando, la possibilità di una riconciliazione futura, attraverso il bambino e il suo shining (luccicanza) e quella di una nuova e diversa concordia. Abbreviato di 4 minuti dallo stesso Kubrick. La durata di 120 minuti è quella di un’edizione italiana non approvata dal regista-produttore. Ottimo doppiaggio di Giancarlo Giannini per J. Nicholson.AUTORE LETTERARIO: Stephen King
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– 25 Marzo 2014 => 13 Tzameti (Francia, Georgia – 2005), un film di Géla Babluani. Con George Babluani, Pascal Bongard, Aurélien Recoing, Fred Ulysse.
Trama: Sebastien è un giovane operaio georgiano emigrato di 22 anni che, nella rassicurante provincia francese, si occupa di alcune riparazioni in una villa in stato di decadenza. La persona che lo ha assunto non è in grado di pagarlo perciò lui ruba una lettera con alcune indicazioni misteriose. E’ Infatti attratto dalla chimera di un grosso guadagno: segue le indicazioni sulla lettera per una sorta di caccia al tesoro e si ritrova così coinvolto in un giro clandestino da incubo in cui gli uomini scommettono sulla vita di altri uomini. Sebastien decide di sostituirsi a un morto per overdose e di partecipare, al posto suo, al gioco della roulette russa dove l’esistenza umana dipende da un tamburo che spara alla luce di una lampadina che si accende.
Il regista georgiano Géla Babluani – qui alla sua opera prima – ci mostra il mondo dal punto di vista del protagonista: la curiosità di Sebastien si trasforma in orrore; il ragazzo entra in un microcosmo dove solo il Caso decide chi deve vivere e chi deve morire. La scelta del b/n ricorda il cinema indipendente francese (quello di Mathieu Kassovitz, per esempio) che rende sullo schermo una realtà disperante e disperata: uomini alla deriva, uomini come bestie. La macchina da presa scorre lenta sui corpi e sui volti dei personaggi per scavare nelle anime spezzate di individui schiavi del denaro e della corruzione, prede dell’autodistruzione fisica e psicologica. Il montaggio dalle geometrie perfette e dal ritmo incalzante crea una situazione claustrofobica e spiazzante; la villa, il bosco, l’albergo, la stazione diventano non-luoghi, sono un universo senza futuro e senza via di uscita. Non si può non pensare a Il cacciatore. Non si può non chiedersi che cosa e chi stiamo diventando.
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Alle 21:30 iniziano le proiezioni!
Venite a sedervi prima per mettervi belli comodi e per stabilizzare la vostra persona. Potreste aver bisogno di un posto stabile!
Vi aspettiamo con Elettrocardiografo.