Proiezione dei primi tre episodi del film di animazione EVANGELION (Un film di Masayuki, Kazuya Tsurumaki, Hideaki) e incontro con gli artisti Stefano Donatiello e Ferdinando Silvestri di BN.ComiX.
Di seguito il programma della rassegna:
– 13 Maggio 2014 => EVANGELION 1.0 You Are (Not) Alone
Trama:
Dopo il Secondo Impatto il destino di Tokyo-3, ultimo residuo di ciò che fu il Giappone, è minacciato dalla presenza dei temibili Angeli. L’esercito giapponese, dopo aver constatato la propria impotenza di fronte al nemico, consegna la sorte del mondo nelle mani della NERV e dei suoi robot biomeccanici Evangelion; come pilota di Eva01 viene designato Shinji Ikari, figlio del creatore dei robot nonché il più improbabile degli eroi.
Dopo il reboot e il revamp è giunta l’ora del rebuild. Una delle serie manga e poi anime più amata e discussa di sempre, Neon Genesis Evangelion, approda a una ulteriore riedizione cinematografica che porta con sé un duplice scopo: da un lato rivedere le immagini della serie alla luce di mezzi digitali sempre più portentosi e dall’altra riscrivere quel che si sa – omettendo le prolissità e sintetizzando dove opportuno – in vista di un finale che accontenti i fan e levi quella sgradevole sensazione di amaro in bocca, rimasta dopo la frettolosa conclusione dell’anime. Per l’epilogo occorre attendere il quarto episodio, mentre i primi tre lungometraggi sono dedicati al Rebuild of Evangelion vero e proprio, alternanza di frame originari, rielaborazioni di inquadrature care ai fan della serie e immagini ex novo, supportate da nuove texture. Se i dubbi principali potevano essere legati alla resa in CGI di diversi elementi, con possibili derive stile Ghost in the Shell 2.0, è qui che l’obiettivo di Hideaki Anno risulta pienamente centrato.
I duelli tra Angeli e Evangelion, in modo particolare, raggiungono lo stato dell’arte dell’animazione digitale (menzione speciale per il Sesto Angelo, poliedro mutante che tiene in scacco Tokyo-3 e grida come un banshee da brividi). A livello di intreccio diversi elementi narrativi sono spiegati con una nuova consapevolezza narrativa, propria di chi – autore e spettatore – conosce l’approdo dei diversi spunti, con effetto straniante ma inevitabile, dovendo rivolgersi contemporaneamente tanto al neofita che all’esperto, già di suo insoddisfatto per l’eccesso di materia criptica e di fili rimasti sciolti e insoluti della serie originale. Anno mescola le carte, suggerisce rivelando il meno possibile e porta a casa il risultato, con un incasso di più di due milioni di dollari in una settimana di proiezioni in pochissime città del Giappone. I tratti fondanti della serie sono per lo più suggeriti, dal rapporto conflittuale di Shinji con il padre, a quello misterioso tra questi e Rei, dalla natura degli Angeli e di Lilith al substrato di oscure profezie biblico-apocalittiche sottese, fino all’oscura organizzazione alle spalle della NERV e dei destini del mondo. Un’astuta tecnica di alimentazione dell’attesa per ciò che sarà, che inganna intrattenendo con la giusta dose di sana action biomeccanica. Ricostruire (p)e(r) (ri)distruggere Tokyo-3 non è mai sembrato così bello.
– 20 Maggio 2014 => EVANGELION 2.0 You Can (Not) Advance
Trama:
Così come il “difficile” secondo album anche il secondo episodio di un Rebuild che sintetizza in 4 atti una serie Tv di più di 30 presenta non pochi ostacoli; e sulle trappole da secondo capitolo Le due Torri di Peter Jackson insegna qualcosa. Cosa anticipare e cosa differire? Come fare meglio del primo episodio tenendo viva l’attesa per il terzo? Criticità narrative che Hideaki Anno risolve indugiando nelle parti di raccordo tra un duello tra Angeli e Evangelion e l’altro. Quelle in cui la tempesta ormonale si abbatte su Shinji con maggiore violenza, specie di fronte all’avvenenza lolitesca dei nuovi personaggi introdotti in 2.2, la rossa (e quindi piccante) Asuka Langley Shikinami e la mora e super-sexy Mari Illustrious, sulle cui curve l’inquadratura indugia assai maliziosamente. Nonostante ciò, Shinji resta attratto e incuriosito principalmente dalla taciturna e misteriosa Rei, come se un legame invisibile tra i destini dei due rendesse inevitabile il loro avvicinamento; elementi della profezia insita inEvangelion e che si svela man mano, introducendo indizi in buona parte criptici per i non “illuminati” dalla visione della serie e del suo discusso epilogo (ancora in attesa di essere “rebuildato” da Anno).
L’approfondimento della quotidianità alla NERV rispetto all’episodio 1.1 non rallenta il progresso visivo dei combattimenti e della componente action: i duelli tra unità Eva e Angeli si superano per spettacolarizzazione visionaria, insistendo su deliri cromatici e morfologici. Il Settimo Angelo dalla forma di ragno-compasso – una novità rispetto alla serie – e l’Ottavo Angelo dalla forma di sfera esplosiva mostrano di cosa è capace la CGI odierna, specie quando procede in coppia con un immaginario ai limiti dell’allucinazione lisergica. Crescono i riferimenti all’iconografia cristiana, disseminati un po’ ovunque senza mai soffermarsi, come se il mosaico attendesse il capitolo finale per ricomporsi senza neppure una tessera fuori posto. In un crescendo che porta a un tonitruante finale e inatteso contro-finale dopo i titoli di coda, in cui il mash-up di Bibbia e sci-fi raggiunge l’apice.
In informatica – da cui deriva il termine Rebuild – si definirebbe Evangelion: 2.2 un upgrade riuscito sotto ogni profilo; analizzare il lungometraggio come un’opera autonoma, invece, risulta più difficoltoso, considerata la sua natura di pura emanazione seriale, programmaticamente effimera. Una visione obbligata e stimolante per la continuity della serie, quindi, ma inconcepibile o quasi come film a sé stante.
– 27 Maggio 2014 => EVANGELION 3.0 You Can (Not) Redo
Trama:
Sono trascorsi 14 anni dagli eventi di Evangelion 2.0: la Terra è sopravvissuta al Terzo Impatto ma ha pagato un prezzo molto salato. Nonostante buona parte dell’umanità si sia estinta, la NERV e la SEELE continuano a portare avanti i loro misteriosi piani; un gruppo di dissidenti della NERV hanno formato la WILLE, staccatasi dopo aver compreso l’obiettivo insano alla base dei progetti superomistici di Ikari Gendo, padre di Shinji. Quando gli Eva-02 e Eva-08 della WILLE recuperano il disperso Ikari Shinji, causa involontaria del Terzo Impatto, devono proibirgli di guidare nuovamente un Eva, affinché non ne causi un Quarto e definitivo.
Il terzo episodio di una tetralogia in cui è il quarto capitolo la ragione di tutto – Rebuild of Evangelion è nata proprio per scrivere un finale all’altezza della saga che possa riconciliare Anno con i fan delusi da quello originario – è destinato a deludere, a prescindere dal suo effettivo valore. Ma Evangelion 3.0 -You Can (Not) Redo colleziona tutti gli elementi essenziali affinché questa maledizione perduri. La classica partenza in medias res, con scontri a base di strabilianti effetti visivi, punta a spiazzare lo spettatore, sia esso il neofita che il fan incallito della serie originaria; con un incipit ellittico ed esoterico, Hideaki Anno sceglie di ricostruire lentamente i ricordi di Ikari Shinji e quindi di rimandare il più possibile le spiegazioni sulla scomparsa di Rei Ayanami o il carattere mutato di Misato. Quando infine il momento delle rivelazioni arriva, il suo impatto sulla struttura narrativa e sul ritmo del film è distruttivo, azzerando la componente action per lunghi tratti in favore del resoconto sui misfatti della NERV e di dissertazioni filosofico-intimiste, non supportate da una sceneggiatura all’altezza del compito, di Kaworu, il misterioso nuovo amico del protagonista. Quest’ultimo rappresenta il personaggio più interessante di Evangelion 3.0 con un imprevedibile sottotesto omoerotico che emerge dalla bromance in atto tra Shinji e Kaworu, destinati a guidare il medesimo Eva per salvare l’umanità (o forse condannarla in eterno); avvicinandosi al senso ultimo di Evangelion e dell’animo di Shinji: cercare costantemente di rimediare ai propri errori finendo per ripeterli, in un loop cristologico di colpa, espiazione e ancora colpa.
Fatta eccezione per Shinji e Kaworu, però, la psicologia degli altri personaggi è azzerata; Hideaki Anno riduce Asuka, Misato e tutti gli altri storici protagonisti della serie a bidimensionali strumenti del compimento del destino, aumentando la sensazione di alienazione che accomuna spettatore e protagonista, ma insieme a questa i dubbi sul senso ultimo di un episodio che pare voler “estendere”, senza affermare alcunché di imprescindibile per la saga. Come era ampiamente previsto già all’inizio della saga Rebuild of Evangelion, al quarto e ultimo episodio toccano almeno due ingrati compiti: riscrivere il finale di Evangelion e insieme dare un senso al Rebuild stesso. Una missione tutt’altro che semplice e tutt’altro che agevolata dalla sensazione di aspettative inappagate lasciata da Evangelion 3.0.
Le proiezioni hanno sempre inizio alle ore 21:30 ma ricordate che prima di allora potrete assistere alla mostra di Ferdinando Silvestri e Stefano Donatiello dell’associazione BN.ComiX!!!
Vi aspettiamo…non mancate!