In primavera potrebbero partire i primi cantieri dell’alta velocità Napoli-Bari. L’opera servirà a collegare le due città in un tempo max di due ore, facendo fermata ad Afragola, Benevento, Ariano Irpino (dove è prevista la costruzione di una stazione nel nulla) e Foggia.
Tra una stazione e l’altra il treno super-veloce sventrerà terreni, spazzerà via i vigneti della valle Telesina, prosciugherà falde acquifere, traforerà colline e montagne con più di 50 km di gallerie in progettazione, una fra tutte, la galleria di 23 km che passerà sotto il Monte Acuto nella tratta fra Apice e Orsara di Puglia.
Un danno enorme per realizzare un’opera esclusiva solo per una certa fascia sociale, che renderà impossibile per le fasce più povere lo spostamento su ferrovia, già ampiamente compromesso dalla noncuranza di Stato e privati nel garantire un servizio quanto meno decente, e che darà un’ulteriore mazzata demografica ad un territorio, come il nostro, che già da anni subisce il drammatico fenomeno dello spopolamento.
Territorio spopolato vuol dire resistenza nulla sul cammino di imprenditori e affaristi dell’energia, che vedono il nostro come un territorio vergine da spolpare fino all’osso per la produzione di energia. Lo stanno già facendo oggi riempendo le montagne di pale eoliche, lo faranno domani con l’istallazione delle trivelle per l’estrazione petrolifera.
Tra chi ingenuamente vede in questo possibilità di sviluppo, come se un posto di lavoro possa valere la pena di ridurre il posto in cui si vive in un territorio sterile ed avvelenato, e chi coscientemente se ne frega di devastare valli e montagne pur di assicurarsi la propria parte di bottino, c’è chi sceglie la via della lotta e della difesa del proprio territorio, da questa come da qualsiasi altra nocività che lo minaccia.
Per chi condivide questa prospettiva di resistenza, l’appuntamento è per il 17 febbraio al Bukò per cominciare a discutere di come organizzarsi.
Venerdì 17 Febbraio
Start h 20:00
Presso il Bukó Circolo Virtuoso
Via Stanislao Bologna 30
Benevento